E’ strano pensare che in una piccola comunità come quella fidentina, ancora oggi vi sono donne e uomini che non sono nelle condizioni di poter mangiare regolarmente ed autonomamente. Per i problemi più svariati, che vanno dalla mancanza di lavoro e ancor peggio di casa, passando per le dipendenze e per la solitudine, molti si ritrovano a dover chiedere aiuto alla Caritas. E la Chiesa di Fidenza risponde, mettendo a disposizione un pasto completo a pranzo e a cena in tutti i giorni dell’anno: si tratta di un grande sforzo di gestione e coordinamento tra soggetti che in modi diversi esprimono la solidarietà della comunità: tante persone che donano il proprio tempo – operatori, volontari, studenti delle scuole, famiglie delle parrocchie –, ma anche imprese, enti pubblici e Fondazioni che mettono a disposizione materie prime e risorse economiche.
La mensa dei poveri, in via Rossi a Fidenza, diventa così un luogo dove trovare un po’ di pace e di ristoro, dove si incontrano volti e storie di persone, dove si intrecciano sorrisi e parole gentili che talvolta diventano sprone per una “ripartenza”. I locali a pochi passi dal duomo e la presenza di volontari generosi ed attenti ai bisogni, creano un contesto di relazioni “calde”, di attenzione e servizio a chi vive in una condizione di difficoltà. Ogni ospite è riconosciuto nella sua dignità e unicità; può usufruire di momenti dedicati di ascolto nel centro diocesano, dove, insieme agli operatori e in coordinamento con i servizi sociali territoriali, prova a definire un progetto di vita, riconoscendo e chiedendo aiuto rispetto ai propri bisogni, ma anche valorizzando ed attivando le risorse per uscire dalla condizione di disagio.
Sono tante le persone che nel corso del 2018 hanno bussato alle porte della mensa, circa 374 per un totale di 14.291 pasti consumati. Ventisei i paesi del mondo incontrati, anche se la maggior parte delle provenienze si è concentrata su 4 nazionalità, che nell’ordine sono state Italia, Marocco, Tunisia ed India. Proprio il nostro paese è stato quello più rappresentato con 105 ospiti, uno ogni 3,5. Il dato diventa ancor più evidente e significativo se osserviamo il numero di pasti consumati: 5.647, il 40% del totale. Fin dai primi anni dalla sua apertura nel 2005 la mensa è stato un luogo con prevalente presenza straniera, ma nell’ultimo quinquennio si è verificata un’inversione del trend portando gli ospiti di provenienza italiana ad essere sempre più presenti ed assidui. La povertà non fa differenze e colpisce indistintamente italiani e stranieri, anche se certamente chi viene da un altro paese ha meno strumenti per potersi tutelare.
Questi numeri, che possono essere approfonditi facendo visita al sito www.caritasfidenza.it, devono interrogare le comunità cristiane e non solo: come poter essere maggiormente attenti ai bisogni degli ultimi? Nelle parrocchie sono previsti momenti e spazi di inclusione, oppure i poveri sono solo ad appannaggio delle Caritas locali, degli enti caritativi e assistenziali? Domande che aprono spazi di riflessione profonda: proprio per questo, nell’anno pastorale 2019-‘20, Caritas diocesana proporrà un percorso di discernimento sul tema alimentare partendo dalla riflessione di Papa Francesco: “Non possiamo “naturalizzare” la fame di tante persone; non ci è lecito dire che la loro situazione è frutto di un destino cieco di fronte al quale non possiamo fare nulla. Quando la miseria cessa di avere un volto, possiamo cadere nella tentazione di iniziare a parlare e a discutere su ‘la fame’ , ‘l’alimentazione’, ‘la violenza’, lasciando da parte il soggetto concreto, reale, che oggi ancora bussa alle nostre porte”.