L’ufficio pastorale diocesano per la carità, ha come finalità principale quella di portare il messaggio dell’Evangelo, attraverso la sensibilizzazione all’attenzione agli ultimi, nella concretezza di azioni riconoscibili di prossimità. La Caritas diocesana, attraverso opere segno gestite direttamente, ma soprattutto le Caritas parrocchiali grazie ai tanti servizi offerti sul territorio, si prodigano in questo lavoro pedagogico orientato verso tre direttrici principali: la prima sono naturalmente i poveri, bisognosi di aiuti concreti quali dormitori, mense, aiuti materiali come alimenti, abiti e mobilio, ma anche e soprattutto di orientamento e promozione integrale della loro persona; la seconda sono le comunità parrocchiali dove favorire in ogni espressione possibile la vicinanza ai poveri, anche attraverso la nascita di servizi di prossimità; in ultimo diffondere la consapevolezza rispetto alle povertà che affliggono il nostro mondo, ricordando e trovando modo di aiutare i poveri “lontani” ed agire rispetto alle cause che provocano le disuguaglianze.
Un condensato di queste tre attenzioni pedagogiche lo si può meglio comprendere a partire dall’attuale guerra in Ucraina e alle azioni che si stanno approntando a favore di coloro che stanno vivendo questa immane tragedia.
La chiesa di Fidenza insieme alla Caritas si è messa a disposizione fin da subito, offrendo il proprio contributo, un segno di presenza chiaro: diverse sono state le azioni proposte alla comunità, fin dal primo giorno di Quaresima in concomitanza con la camminata per la pace, tra le quali certamente la raccolta fondi è stata quella principale. Grazie alla colletta avvenuta nelle parrocchie la seconda domenica di Quaresima ed alle diverse offerte pervenute direttamente in Caritas diocesana, sono stati raccolti circa 10mila euro. Questi sono stati interamente devoluti tramite Caritas Italiana ai territori colpiti per far fronte all’emergenza. Dall’inizio della guerra le Caritas in Ucraina e nei paesi limitrofi hanno aiutato oltre 500mila persone. Un lavoro di assistenza, conforto e ascolto che ha raggiunto anche le comunità delle città più colpite dai bombardamenti. Sono state inviate circa 500 tonnellate di aiuti di prima necessità in tutto il paese, assicurando ogni giorno 23.000 pasti caldi e la distribuzione di più di 5000 kit per l’igiene. Sono stati organizzati punti di raccolta e informazione nei 60 centri di accoglienza, nei quali è stato offerto riparo a più di 8000 persone, assistenza sanitaria e sostegno psicologico mirato.
La raccolta fondi continua ad essere una delle azioni più semplici, ma al contempo una delle più efficaci perché in grado di attivare tempestivamente le risposte più opportune. Le stesse offerte che nel frattempo continuano a pervenire, potranno nei prossimi mesi essere messe a disposizione anche alle persone che già sono presenti sul nostro territorio: ad oggi è molto difficile avere un quadro preciso, ma certamente diverse sono le famiglie Ucraine che si stanno rivolgendo alle parrocchie ed agli sportelli Caritas per aiuti di vario tipo. Si tratta di nuclei familiari, perlopiù donne con bambini, che temporaneamente sono appoggiate presso parenti, amici o benefattori privati.
Anche Caritas è presente sul fronte dell’ospitalità: coordinandosi con altre otto realtà della provincia, perlopiù di matrice ecclesiale, è stata accolta la richiesta di disponibilità da parte della prefettura. Si è costituita una rete, “La Civiltà dell’accoglienza”, con la formalizzazione dell’accordo il 1 Aprile, che ha visto la messa a disposizione di circa 190 posti sull’intero territorio; di questi, 16 saranno a Fidenza: a breve avverranno le prime accoglienze presso un appartamento nel quartiere Corea messo a disposizione dall’associazione Gruppo Amici Onlus e presso le strutture della parrocchia dei frati Cappuccini. Si tratta di un primo passo, in base all’evolversi della situazione si capirà come eventualmente reperire e rendere disponibili ulteriori posti. Qualora si volessero offrire appartamenti, si richiede di segnalarlo al proprio parroco o direttamente all’indirizzo mail [email protected].
In virtù di queste presenze sul territorio si ritiene determinante il poter attivare reti di supporto intorno alle comunità parrocchiali, per favorire quanto più possibile un’integrazione rapida delle persone in arrivo. Tante le necessità che potranno manifestarsi: accompagnamento, insegnamento della lingua italiana, supporto per l’espletamento delle pratiche. Azioni molto concrete che richiedono un coinvolgimento attivo: una o due ore di volontariato prestate a settimana in questa fase possono essere molto importanti.
La guerra in Ucraina ha certamente riportato all’attenzione il tema delle migrazioni: oggi sentiamo una forte empatia rispetto a coloro che soffrono e fuggono per non perdere la vita sotto i bombardamenti; nel frattempo, alle porte dell’Europa sulla rotta balcanica è in corso la visita ai campi profughi da parte di una delegazione delle Caritas dell’Emilia Romagna: anche in questi territori sono presenti persone provenienti da diverse parti del mondo; da mesi si ritrovano bloccate alle porte di quei paesi tanto agognati dove poter riscrivere il proprio futuro. E’ quantomai urgente tenere viva la fiaccola della speranza, della solidarietà e dell’apertura all’altro, affinché ogni persona possa sentirsi cittadina del mondo, con la facoltà di poter trovare accoglienza e futuro in paesi liberi, senza il timore di discriminazioni e soprusi. Anche questo ci ricorda la guerra in Ucraina, così come tutte le altre guerre in atto nel resto del mondo.